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Trento, 27 luglio 2009
Eccessivo allarmismo per la nuova forma influenzale,
a tutto vantaggio delle multinazionali farmaceutiche?

Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Si sta spargendo in tutto il mondo il panico, ad avviso di chi scrive assolutamente immotivato, per i possibili effetti della pandemia della cosiddetta “influenza suina”. I casi sono in aumento (anche se non in modo uniforme per virulenza e incidenza della mortalità) ed i governi di tutto il mondo - come ci informano "terrorizzandoci" i media - stanno predisponendo ingenti scorte di vaccino anti-influenzale. L’evoluzione della c.d. pandemia influenzale, in corso nell’emisfero australe che in questo periodo affronta il periodo “invernale”, stagione tipicamente adatta al diffondersi dell’influenza, viene affrontato con normali strumenti di profilassi (non essendo ancora disponibile un vaccino efficace in quantitativi sufficienti).

Il farmacologo prof. Garattini, nei giorni scorsi ha sollevato dubbi sull’opportunità di acquistare quantitativi così ingenti di vaccini a fronte dell’attuale grado di letalità e diffusione dell’influenza. La mortalità, infatti, non è percentualmente superiore a quella registrata nei casi di influenze per le quali la popolazione risulta aver acquisito gli anticorpi, forse è addirittura inferiore. Anche la preoccupazione che l’economia ed i servizi si fermino per eccesso di persone ammalate sembra allo stato eccessiva: allo stato nulla lascia presagire che la diffusione dell’influenza sia sostanzialmente diversa dalle modalità con le quali questa patologia, tipicamente invernale, si è sempre verificata negli ultimi anni.

Anche l'Italia ed il Trentino correranno ai ripari ordinando quantitativi di vaccino (per ora non ancora disponibile e di cui non vi è la certezza assoluta di efficacia), sostenendo così i fatturati di poche grandi multinazionali che, in alcuni casi, in passato non si sono particolarmente distinte per lungimiranza ed attenzione ai problemi dei cittadini. C’è il rischio che proponendo il vaccino come unica “salvezza”, la popolazione trascuri forme di contrasto alla diffusione del virus, più naturali (e meno costose), basate su comportamenti adeguati per la prevenzione delle malattie da raffreddamento, maggiore igiene personale e degli ambienti di lavoro, dieta appropriata.

Premesso infine che è dimostrato come anche i vaccini possano avere pesanti effetti sul corpo umano, anche di persone sane ed in particolare dei bambini, e considerato che le vaccinazioni dovrebbero interessare soprattutto i giovani,

si interroga il Presidente della Provincia per sapere:

– come intenda affrontare l'arrivo in Trentino della nuova pandemia;

– se intenda acquistare, da quale industria farmaceutica e con quali importi, scorte di vaccino;

– come intenda procedere alla vaccinazione;

– se non ritenga necessario promuovere un'adeguata campagna di informazione affinché la scelta dei genitori possa essere effettuata con le necessarie conoscenze e con la dovuta tranquillità;

– se non ritenga superfluo proporre la vaccinazione anche a ragazzi sani.

Cons. Roberto Bombarda

     

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